Informazione e Formazione, punti di partenza per il futuro del Rotary e dei Rotariani

pubblicata il 10/12/2011

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Informazione e Formazione, punti di partenza per il futuro del Rotary e dei Rotariani

(Articolo scritto dall'assistente del Governatore Giuseppe Di Liddo e pubblicato sul numero di novembre della rivista distrettuale)

Per iniziare due affermazioni. La prima: buone soluzioni derivano dalla buona conoscenza dei problemi e dalla disponibilità delle risorse necessarie.

La seconda: informazione e formazione sono strumenti utili per rendere una persona o una organizzazione “più adeguata” al proprio  compito/ ruolo, sia come ricerca di equilibrio interno, sia come efficace e proficuo modello di relazione con il contesto di riferimento.

Ora provo a parlare di Rotary e di Rotariani. Paul Harris un giorno ha guardato all’umanità mortificata dalla impossibilità di provvedere al meglio ai propri bisogni primari: fame, salute, istruzione. Ha cercato una soluzione ed ha pensato il Rotary che, da sempre, guarda al mondo e si impegna a trovare soluzioni ai problemi dell’umanità meno fortunata, trascurata dall’egoismo dei propri simili, con progetti di “service” professionali e solidali.

Come sappiamo, è importante avere obiettivi selezionati e progettare soluzioni efficaci e praticabili. Spesso questo processo virtuoso si inceppa per un “difetto di qualità della partecipazione” dei Soci alla vita del Club ed alle sue realizzazioni.

Certo il Rotary vive, progetta, realizza ma, è innegabile ahimè, il tema della “assidua partecipazione” ricorre nelle nostre discussioni e riporta l’attenzione sulla qualità del Socio, sull’adeguatezza del suo impegno, necessario al Club per assolvere al proprio: “servire” gli altri.

Il nostro Governatore, nel precedente numero della rivista, ci ha riproposto l’attualità della prova delle 4 domande, come metrica delle qualità etiche e morali del Rotariano.

Mi piace l’idea che il Rotariano si confronti con la prova delle 4 capacità (profilo del Rotariano efficace): ascoltare, pensare/progettare, partecipare/realizzare, comunicare, ovvero con quelle caratteristiche di sapere, saper fare e saper essere che, (come bene ha detto il carissimo amico Luca Gallo nell’ultimo forum sullo sviluppo dell’effettivo) gli consentono poi di associare alla consapevolezza dell’appartenenza, azioni e comportamenti coerenti ai più alti principi rotariani.

Si, perché non sapere di Rotary non ci aiuta ad essere buoni Rotariani, ma solo Soci più o meno interessati alle attività del Club o del Distretto vissute, comunque, in modo distratto, niente di importante e coinvolgente. Un debole “spirito” rotariano si riflette sulla buona capacità di fare Rotary, ci rende Rotariani inadeguati e, quindi, inutili comparse sulla scena sociale, laddove servirebbe l’esercizio virtuoso di una capacità di leadership che il Rotary ed il Rotariano possono e devono saper esprimere ed assicurare.

Allora che fare ? Come rimediare al rischio di eutanasia del Rotary ?

La risposta è nella dote di impegno promessa al nostro ingresso nel Rotary, che, coerentemente, da Rotariani dovremmo mantenere nel tempo. E’ possibile che l’entusiasmo iniziale debba essere rinvigorito per essere sempre adeguato al servizio cui veniamo chiamati, così come è opportuno saper orientare in modo funzionale ed efficace le energie dei Soci disponibili su azioni efficaci dei Club e/o del Distretto.

Ecco, quindi, l’importanza della informazione e formazione rotariana, di un processo di “formazione continua” che contribuisca a migliorare la conoscenza del Rotary, la capacità di fare Rotary e la qualità dell’essere Rotariano, sia nel nuovo Socio sia nel Socio chiamato a nuovi ruoli.

Per quanto attiene alla informazione, Vi è indubbiamente una disponibilità straordinaria di divi e strumenti molto funzionali che aspetta solo di essere utilizzata: i siti www.rotary.org e www.rotary2120.it, le riviste (Rotary e Rotary 2120), le pubblicazioni di base (quelle ufficiali su ruoli e pianificazione e, per esempio, quelle del PDG Casarano). Riguardo alla formazione del Socio, il Rotary è una continua “esperienza di apprendimento” proposta con metodologie diverse ma integrate: da quella frontale dei forum, a brain storming, problem solving, al learning by doing, al role playng di ruolo, e da ultima l’e-learning, disponibile sul sito internazionale. Tutti si può migliorare ma è necessario partecipare, farsi coinvolgere, avere voglia di dare contributo, essere pronti ad agire (…. volontà e motivazione del Socio di cui occorre “prendersi cura”). Come rendere più efficace l’azione di informazione e formazione ? Fornendo contributo di idee e di esperienze sul tema, animando un confronto costruttivo di cui tutti potremmo beneficiare. Il mio contributo si concentra su alcuni aspetti:

  • Ogni club definisca la sua “mappa dei bisogni informativi e formativi” che porti ad un “effettivo” programma di lavoro del Club e che venga comunicata anche alla Commissione Distrettuale sulla Formazione.
  • La Commissione Distrettuale per la Formazione, potrebbe consolidare le “mappe sui bisogni ” provenienti dai Club e predisporre un Piano di lavoro Distrettuale per tema e territorio che, indipendente dai Forum, si realizzi utilizzando Assistenti, Presidenti o Componenti di Commissioni Distrettuali, Soci esperti.
  • Un “corredo informativo” per il nuovo Socio (Annuario, pubblicazioni sul Rotary, sul Distretto, sul Club) che trasferisca, insieme all’ambito distintivo, cultura e capacità operativa del Rotary
  • Sensibilizzare “decisamente” i nuovi Soci a partecipare ai Forum Distrettuali, accompagnati ed introdotti dai Soci più anziani che svolgano un ruolo di tutor e di coach
  • Più riunioni di Informazione rotariana organizzate con il contributo delle Commissioni Distrettuali
  • Videoripresa dei lavori dei Forum per renderli disponibili sul Sito del Distretto in modo da ampliarne la ricaduta e essere fruibili in qualunque momento da tutti i Soci.

Basterà questo al Rotary per prepararsi al futuro? Penso che più informazione e formazione sul Rotary fanno di un Socio un buon Rotariano, più “adeguato” perché consapevole, motivato, disponibile, coerente, efficace nella sua azione. In tema di futuro del Rotary, vi invito a riguardare le interessanti riflessioni del PDG Raffaele Palotta di Acquapendente ( Rotary 2120 n° 9/2009). In ogni caso, qualunque futuro ci sia all’orizzonte, esso costituirà un banco di prova ed una ragione d’impegno per il Rotary e per i Rotariani, perché ospiterà una umanità da conoscere, da servire, da abbracciare. Amici miei, sono convinto che il Rotary sia motivazione, attenzione, condivisione, partecipazione, azione, altrimenti … meglio desistere. Vi saluto tutti in amicizia.