"C'era una volta l'ulivo" con i Rotary di Roma
pubblicata il 14/05/2017
Nella splendida cornice dell’Hotel Parco dei Principi in Roma, venerdì 5 maggio 2017 si è tenuto il convegno dal titolo “C’era una volta l’ulivo. Storia, leggenda e realtà di un patrimonio tutto italiano da proteggere”, organizzato da Patrizia Cardone, Cristina Cecchini, Mario Greco, Giuseppe Marchetti Tricamo e da sette R.C. della Capitale: Roma, Roma Est, Roma Nord, Roma Nord Ovest, Roma Ovest, Roma Sud, Roma Tevere.
All’incontro era presente una delegazione del Rotary Club Bisceglie, composta dal Presidente Mauro Pedone, dal Past President Luciana Ferrante, da Tatiana Dell’Olio e da Massimo Cassanelli, uno dei relatori del convegno.
Nella presentazione dell’evento, Patrizia Cardone ha rimarcato che “In Italia possediamo una ricchezza incommensurabile, l’olivicoltura, che vanta una tradizione millenaria e rappresenta una delle attività trainanti dell’economia nazionale: si producono 500.000 tonnellate di olio di oliva all’anno, che non soddisfa le richieste del fabbisogno interno, e ciò determina l’esigenza di importare olio dai paesi esteri, in primis, Grecia, Spagna e Tunisia.Dal 2013 la situazione ha preoccupato sempre più gli operatori del settore, a causa della Xylella, un batterio importato dalla Costa Rica, che ha colpito, in particolare, gli ulivi del Salento, piante secolari che purtroppo sono state eradicate, distruggendo la cultura e l’economia di estese zone della nostra terra.”
Dopo l’accoglienza e il saluto dei Presidenti e degli organizzatori, è stato parecchio apprezzato l’intervento di Sandro Vannucci, che ha proposto un excursus storico dell’olio nel Mediterraneo, con riferimenti alla Mesopotamia, dove comincia la coltivazione dell’ulivo; all’Attica, in cui l’olio è inteso come sinonimo di purezza, utilizzato per ungere i re e nei massaggi. Si passa agli Etruschi che, nel centro Italia, apprendono le tecniche di produzione e conservazione dell’olio in apposite anfore, mentre, al tempo dei Romani, i grandi scrittori latini esaltano le potenzialità alimentari dell’olio, accanto al suo potere legato all’illuminazione e ai massaggi. Varrone scrive: “Andate a raccogliere le olive che siano ancora verdi e, appena le avete raccolte, recatevi subito al frantoio e molite.” Nel Medioevo gli ulivi vengono coltivati nelle abbazie e, tra il 1200 e il 1400, l’olio assume un uso industriale, in quanto viene utilizzato nel settore tessile per filare e ricavare tessuti pregiati. L’olio, apprezzato in tutti i paesi del Mediterraneo e oltre, viene commercializzato e giunge anche in Inghilterra e nelle Fiandre. L’Italia, oggi, è il più grande esportatore di olio.
A seguire, Pietro Migliaccio, nutrizionista, ha sottolineato il ruolo dell’olio Extra Vergine di Oliva nella dieta mediterranea, proclamata, nel 2010, Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco.Nella piramide alimentare, tra i condimenti si privilegia decisamente l’olio EVO, rispetto ai grassi vegetali ed animali. L’olio EVO è , infatti, la base della dieta mediterranea.
Donato Cretì, studioso delle sostanze responsabili del gusto degli alimenti, ha evidenziato gli aspetti della conservazione dell’olio di Alta Qualità, consigliando che, per evitare le ossidazioni, occorre usare bottiglie di colore scuro, con tappo antirabbocco, in quanto ossigeno, calore e luce sono nemici dell’olio. Resta fondamentale l’aspetto olfattivo dell’olio, il colore, pertanto va curata ogni fase della conservazione, dal produttore al consumatore.
Estremamente costruttivo si è rivelato il confronto fra le varie aziende agricole provenienti da tutta Italia,nell’ambito del dibattito L’innovazione nell’imprenditoria: la cultura dell’olio.
Un primo gruppo ha visto protagonisti i produttori del centro nord: Veneto (azienda Agricola Pojana), Marche (Azienda Agrivinicola Montecappone), Abruzzo (Azienda agricola Forcella), Umbria, (Azienda Terra Majura), Toscana(Azienda Agricola Pruneti), Lazio (Frantoio Tuscus). Si tratta di aziende biologiche, particolarmente attente ai loro prodotti, che puntano l’attenzione sulla qualità dell’olio, piuttosto che sulla quantità e rappresentano realtà di nicchia, fortemente apprezzate a livello locale e nazionale.
Un secondo gruppo ha coinvolto le aziende del Sud e delle isole: Sardegna (Accademia olearia), Puglia (Frantoio Galantino e Azienda agricola La Cornula), Campania (Azienda Il cortiglio- Rocca Normanna), Calabria (Tenute Pasquale Librandi)e Sicilia (Azienda agricola Titone).
Si tratta di attività trasmesse di generazione in generazione, perché chi pianta e coltiva l’ulivo, non lo fa per sé, ma per vi propri figli e nipoti.
Tutti gli ospiti hanno evidenziato che il filo conduttore del loro lavoro è la passione per la terra e per il frantoio; particolarmente efficace, e nel contempo essenziale e sintetico, si è rivelato l’intervento del rotariano Massimo Cassanelli, responsabile manager del frantoio Galantino di Bisceglie, il quale ha cominciato la sua collaborazione con l’azienda da giovanissimo, appena laureatosi, per una felice ed immediata intuizione del titolare, Michele Galantino, incontrato per caso; poi, col passare degli anni, ha assunto un ruolo sempre più specifico , proponendo svariate strategie di comunicazione attraverso visite guidate in azienda (gruppi di crocieristi, scolaresche, turisti), un packaging innovativo, studiato in funzione delle esigenze del cliente, un’attenzione adeguata all’e-commerce, con spedizioni in Italia e all’estero. Perché- aggiunge il Dott. Cassanelli, non basta avere un prodotto buono, bisogna saperlo promuovere, per commercializzarlo.
Altri interessanti spunti, anche oltre il discorso sull’olio, hanno riguardato il pensiero lento, in un mondo che viaggia a ritmi sempre più veloci, e la valorizzazione della vita bucolica, di virgiliana memoria.
Le conclusioni sono state affidate a Donato Boscia, del CNR di Bari, che ha sottolineato le cause e le conseguenze dell’emergenza Xylella nel Salento; e ad Ulisse Vivarelli, che ha sviluppato l’argomento “La contraffazione e difesa della filiera”.
Alla fine è intervenuto, attraverso un video, il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano, cosciente e decisamente convinto della necessità di difendere un patrimonio così immenso per la Puglia, qual è l’oliva e l’olio che se ne ricava, attraverso strategie e provvedimenti atti a tutelare questa grande ricchezza per l’economia pugliese.
La serata è proseguita con un piacevole momento conviviale, allietato dalla lettura di poesie sull’ulivo di Pascoli e D’Annunzio, da parte dell’attore Antonio Catania, testimonial della manifestazione.
Un ringraziamento speciale spetta ai R.C. di Roma, tutti, per la puntuale gestione dell’evento e soprattutto per la capacità di puntare l’attenzione su una tematica di grande attualità: salvare una risorsa fondamentale per il nostro territorio e trasmetterne i segreti e la passione alle generazioni future.
Tatiana Dell’Olio