Rotaryuniamoci per fare un bidone allo spreco
pubblicata il 11/03/2019
Progetti
Da quasi un decennio il tema dello spreco alimentare è diventato un problema sempre più pressante per le comunità locali, nazionali ed europee. Lo scarto di cibo ancora commestibile è un insulto alla società, al bene comune, all’economia del nostro paese. La condizione di povertà in cui vivono milioni di persone e il nostro spreco sono le due facce della stessa medaglia. Anche Papa Francesco ha ricordato di recente “che il cibo che si butta via è come se venisse rubato alla mensa del povero”.
La legge 166/2016, a conclusione di un iter legislativo iniziato fin dal 1997, mette finalmente un punto fermo, definendo per la prima volta e in modo formale i termini di spreco e di eccedenza anche assegnando a quest’ultima un ruolo prioritario. La legge, infatti, assume un importante valore sociale e nasce con l’obiettivo di limitare gli sprechi, promuovendo nel contempo la redistribuzione delle eccedenze e dei beni inutilizzati per fini di solidarietà sociale.
Per avere un quadro più chiaro della problematica si può dire che ogni anno nel mondo vengono perdute e sprecate circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo che potrebbe sfamare 3 miliardi e 200 milioni di persone pari a circa la metà della popolazione mondiale. Anche l’Italia non è da meno in quanto il cibo sprecato dal momento in cui viene raccolto o prodotto fino al momento in cui sparecchiamo sulle nostre tavole pesa 10 milioni di tonnellate, per un valore di 11 miliardi di euro, ovvero circa 450 euro a famiglia.
Il Rotary Club Bisceglie con l’intento di promuovere cambiamenti positivi e duraturi nella nostra comunità aveva già da qualche anno consolidato esperienze comuni con la Caritas Zona Pastorale di Bisceglie nell’aiutare i bisognosi.
La proficua collaborazione si era concretizzata con la donazione da parte del Rotary di una cella frigorifera alla struttura RecuperiAMOci che si adopera, sul territorio, nella raccolta e nella ridistribuzione ai bisognosi degli alimenti donati dai commercianti e dalle aziende.
Tale comunità di intenti tra il Rotary Club Bisceglie e la Caritas, sancita con la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa, ha dato inizio al progetto “Rotaryuniamoci per fare un bidone allo spreco”. Infatti il programma di educazione ambientale, si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i giovani studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° grado sull’importanza del cibo come valore etico e come risorsa che non è infinita, favorendo in loro corretti stili alimentari e comportamenti responsabili rivolti alla cultura del dono e della solidarietà verso il prossimo che vive in condizioni di povertà.
I volontari del Rotary Club Bisceglie e della Caritas hanno incontrato finora diverse centinaia di studenti, assai interessati e coinvolti, a cui è riservato un bando di Concorso a premi che prevede per le scuole primarie la predisposizione di un manifesto delle dimensioni 70x100 cm, mentre per le scuole secondarie di 1° grado la realizzazione di un elaborato multimediale. Successivamente sono previsti alcuni incontri tra i genitori degli studenti, i volontari del Rotary e della Caritas ed il nutrizionista sul tema “Lo spreco sulle nostre tavole e le corrette abitudini alimentari”.
Contestualmente è stato consegnato agli studenti un modello denominato “Diario dello spreco” appositamente predisposto, con cui si andrà ad effettuare una rilevazione del fenomeno a livello familiare ed un “Ricettario anti-spreco” per coinvolgere le famiglie, nella raccolta di ricette elaborate con gli avanzi dei cibi.
A conclusione di tale programma sarà organizzato un Seminario di studio sul tema dello spreco alimentare in cui, alla presenza delle Istituzioni pubbliche, saranno premiati gli alunni e le classi vincitrici del Concorso.
L’obiettivo ambizioso di tale progetto potrà realizzarsi attraverso la collaborazione di alunni, insegnanti, genitori e dell’amministrazione locale. E’ importante quindi fare sistema, per generare una cultura di comunità partendo dalla scuola, per realizzare una rivoluzione culturale in modo che il cittadino diventi da consumatore acritico, un consumatore consapevole. Gli alunni delle scuole coinvolte sono i diretti interessati e, con l’aiuto degli insegnanti, potranno veicolare le informazioni apprese al mondo che li circonda e contribuire così all’affermazione di una nuova sensibilità collettiva.
E’ una sfida che val la pena di intraprendere !!!
Mino Dell’Orco